1) Natale
di Giuseppe Ungaretti
Giuseppe Ungaretti (1888-1970) ha rappresentato uno dei momenti decisivi della formazione della poesia italiana contemporanea. È considerato il fondatore dell'ermetismo, corrente letteraria che si è diffusa in Italia negli anni venti. Gli ermetici cercavano di restituire al linguaggio della poesia una sua dimensione essenziale, scabra, talvolta volutamente oscura al fine di restituire alla parola abusata verginità e novità. Strumento tecnico fondamentale per gli ermetici era l'analogia, intesa in un senso particolare ben spiegato dallo stesso Ungaretti: "il poeta d'oggi cercherà di mettere a contatto immagini lontane, senza fili". Abolendo il "come" che introduce il rapporto tra le cose paragonate, l'analogia diventa più sintetica e oscura, ma per questo più efficace.

Giuseppe Ungaretti (1888-1970) ha rappresentato uno dei momenti decisivi della formazione della poesia italiana contemporanea. È considerato il fondatore dell'ermetismo, corrente letteraria che si è diffusa in Italia negli anni venti. Gli ermetici cercavano di restituire al linguaggio della poesia una sua dimensione essenziale, scabra, talvolta volutamente oscura al fine di restituire alla parola abusata verginità e novità. Strumento tecnico fondamentale per gli ermetici era l'analogia, intesa in un senso particolare ben spiegato dallo stesso Ungaretti: "il poeta d'oggi cercherà di mettere a contatto immagini lontane, senza fili". Abolendo il "come" che introduce il rapporto tra le cose paragonate, l'analogia diventa più sintetica e oscura, ma per questo più efficace.

Ungaretti compose questa poesia nel Natale del 1916, durante un periodo di licenza dal fronte della prima guerra mondiale, che trascorse a Napoli presso alcuni amici. Il poeta, straziato dal dolore per la morte dei compagni davanti ai suoi occhi e impressionato dalla brutalità della guerra che non risparmia nessuno, in questi versi evidenzia tutta la sua tristezza.
Lui non ha voglia di passeggiare nelle piccole strade affollate di gente, durante le feste natalizie e preferisce restare da solo seduto vicino al camino.
I versi frantumati danno l’impressione di un singhiozzo e questo ritmo crea tristezza e raggela l’animo del lettore, contrastando con l’immagine del fuoco del camino, che più che trasmettere calore pare evocare quelle emozioni che mancano.
La poesia presenta le figure retoriche della metafora e della similitudine.
2) Il mago di Natale
Gianni Rodari(1920-1980) è stato uno dei più grandi scrittori italiani per ragazzi. I suoi libri sono stati tradotti in tutto il mondo. Scrittore e giornalista famoso per la sua fantasia e originalità, attraverso racconti, filastrocche e poesie, divenute in molti casi classici per ragazzi, ha contribuito a rinnovare profondamente la letteratura per ragazzi. Nel 1970 gli fu assegnato il premio Andersen,
massimo riconoscimento mondiale nel campo della letteratura per l'infanzia.
Questa poesia, Il mago di Natale, fa parte di una serie di poesie che Rodari ha dedicato al Natale e rispecchia la sua vena fantastica che riesce a divertire piccoli e grandi. Sempre chiara l'intenzione educativa nei testi di Rodari. Qui lui descrive un Natale pieno di regali ma siamo lontani dagli eccessi del consumismo, perché tutto è gratis.
Questa poesia, Il mago di Natale, fa parte di una serie di poesie che Rodari ha dedicato al Natale e rispecchia la sua vena fantastica che riesce a divertire piccoli e grandi. Sempre chiara l'intenzione educativa nei testi di Rodari. Qui lui descrive un Natale pieno di regali ma siamo lontani dagli eccessi del consumismo, perché tutto è gratis.

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